L'Infn e il Lens
dell'università di Firenze calcolano con una precisione mai raggiunta
prima la costante gravitazionale di Newton. Lo studio pubblicato su
Nature
Quel numero è 0,0000000000667191, ovvero 6,67191 per 10 elevato alla -11. Una misura raggiunta con un interferometro in cui gli atomi sono stati intrappolati dalla luce laser a una temperatura vicina allo zero assoluto.
La misura di G rappresenta, da oltre 200 anni, una delle maggiori sfide per i fisici sperimentali di tutto il mondo. Dal primo esperimento di Cavendish (1798), circa 300 esperimenti, basati principalmente sul principio del pendolo o sulla bilancia di torsione, hanno cercato di misurarla ottenendo però risultati divergenti che potrebbero essere influenzati dalle tecniche impiegate e dai conseguenti errori sistematici.
L’esperimento Magia dell'Infn e del Lens ha invece sfruttato una tecnica del tutto diversa da quelle sperimentate finora. Nell’esperimento una nuvola di atomi di rubidio è stata lanciata verticalmente nel vuoto e raffreddata con una luce laser per rallentare e “intrappolare” gli atomi, portandoli da una velocità di alcuni chilometri al secondo, tipica di un gas a temperatura ambiente, a una velocità di pochi millimetri al secondo, tipica di un gas a una temperatura vicina allo zero assoluto. A quel punto è stata posta una massa di circa 500 chili di tungsteno per misurare la variazione dell’accelerazione degli atomi di rubidio che questa massa genera.