1) caos económico;
2) acciones para-militares;
3) ofensiva de propaganda;
4) financiación a sectores de la derecha;
5) infiltración y división dentro de la izquierda chilena.
Basándose en esta estrategia en 2004 washington había enviado a caracas el embajador william bluntness. Encargado de la OIT, la misión era derrocar a H. Chàvez:
1) fortalecer las instituciones antidemocráticas;
2) infiltrarse en la base política de chàvez;
3) dividir el chavismo;
4) proteger los asuntos vitales de los estados unidos;
5) aislar chàvez internacionalmente.
Un elemento del plan de bluntness (2004) es la financiación de ONGs, fundaciones, asociaciones y partidos de la oposición venezolanos, con el programa defendere y reforzar prácticas democráticas, las instituciones y los valores que promuevan los derechos humanos y la participación de la sociedad civil. El presupuesto actual de los estados unidos (octubre de 2014-octubre de 2015) incluye 5 millones de dólares y el presupuesto previsto para el próximo año aumenta la cifra de otros 500 mil dólares. Además, washington registra las ONGs venezolanas como sociedad en los Estados Unidos, simplificando la provisión de fondos. Entre las organizaciones que reciben los fondos de los Estados Unidos figuran:
-Nueva Conciencia Nacional;
-Fundación Futuro Presente;
-Humano y Libre, de Gustavo Tovar Arroyo, que organizó la fiesta mexicana para entrenar en los métodos de desestabilización a los dirigentes estudiantiles de la extrema derecha venezolana;
-Espacio Civil;
-Operación Libertad;
-Mujer y Ciudadanía;
-Ventana por la Libertad,
-Agregue
-Consorcio Desarrollo y Justicia, vinculadas a la golpista María Corina Machado.
La USAID, en 2011 destinò 9 millones de dólares de los 20 asignados ese año para la desestabilización de los países del alba, en 2013 escanció 5 millones y 786 mil dólares para programas subversivos en Venezuela, para la formación de nuevos líderes juveniles contra el gobierno. El presupuesto de 2014 no ha sido publicado, para eludir las dificultades causadas por las revelaciones de la agencia Associated Press en el trabajo de la USAID contra Cuba. Además, los programas de los Estados Unidos para la subversión en Venezuela incluyen la NED, que en 2014 ha destinado 2 millones y 300 mil dólares a organizaciones antibolivarianas, y Freedom House, denunciada por sus vínculos con la CIA, con su política de asesoramiento y financiación de la oposición venezolana, de las estrategias de guerra psicológica y de campañas en los medios de comunicación como parte de las técnicas de golpe de estado suave. En su informe global anual sobre la libertad de expresión, Freedom House cita a Venezuela como uno de los países donde no existe ni libertad de prensa ni libertad de expresión, y donde se violan los derechos humanos; me refiero a la agenda de Obama. Pero en este país existe la hegemonía de los medios de comunicación privados. Segundo L.B. García, en 1988 la empresa privada era propietaria del 80 % de las estaciones de televisión y del 97 % de la radiodifusión FM, y no había medios comunitarios. Actualmente en Venezuela operan 2.896 media; 2.332 son privadas. El 65,18 % es todavía propias y el 30,6 % es comunitario; sólo un 3,22 % es de servicio público. En radiodifusión funcionan 1.598 cadenas privadas, 654 comunitarias y sólo 80 de servicio público. En la televisión de señal abierta 55 canales son privados, 25 son comunitarios y 8 de servicio público. Casi todos los medios de comunicación privados son opositores, para que pretender que el estado esté ejercitando una hegemonía comunicional como notifica Freedom House, es un engaño, una operación de guerra psicológica y de propaganda para exacerbar el pánico, desestabilizar el país y hacer estallar la violencia destinadas a derrocar con el terror, el gobierno bolivariano.
RADIO RIBELLE: ..........BUONGIORNO .................
La tattica Usa per distruggere il Venezuela
Nel caso venezuelano, l'intervento Usa si rifà al Comitato dei 40,
(H. Kissinger 1970) per progettare una strategia per eliminare la via pacifica al socialismo di Salvador Allende in Cile. Il piano della CIA (R. Nixon) comprendeva: 1) caos economico; 2) azioni para-militari; 3) offensiva di propaganda; 4) finanziamenti a settori della destra; 5) infiltrazione e divisione all'interno della sinistra cilena.
Basandosi su questa strategia nel 2004 Washington aveva inviato a Caracas l'ambasciatore William Brownfield. Incaricato dell'OIT, la missione era rovesciare H. Chàvez: 1) rafforzare le istituzioni antidemocratiche; 2) infiltrarsi nella base politica di Chàvez; 3) dividere il chavismo; 4) proteggere gli affari vitali degli Stati Uniti; 5) isolare Chàvez internazionalmente. Un elemento del piano di Brownfield (2004) è il finanziamento di ONG, fondazioni, associa-zioni e partiti di opposizione venezuelani, con il programma difen-dere e rafforzare pratiche democratiche, le istituzioni e i valori che promuovono i diritti umani e la partecipazione della società civile. Il bilancio attuale degli Stati Uniti (ottobre 2014-ottobre 2015) comprende 5 milioni di dollari e lo stanziamento previsto per il prossimo anno aumenta la cifra di altri 500 mila dollari. Inoltre Washington registra le ONG venezuelane come società negli Usa, semplificando la fornitura di fondi. Tra le organizzazioni che ricevono i fondi degli USA figurano Nuova Coscienza Nazionale; Fondazione Futuro Presente; Humano e Libre, di Gustavo Tovar Arroyo, che organizzò la Fiesta Mexicana per addestrare nei metodi di destabilizzazione i dirigenti studenteschi dell'estrema destra venezuelana; Spazio Civile; Operazione Libertà; Donna e Cittadinanza; Finestra per la Libertà, Aggiungiti e Consorzio Sviluppo e Giustizia, legate alla golpista Marìa Corina Machado.
La USAID, nel 2011 destinò 9 milioni di dollari dei 20 stanziati quell'anno per la destabilizzazione dei paesi dell'ALBA, nel 2013 stanziò 5 milioni e 786 mila dollari per programmi sovversivi in Venezuela, per l'addestramento di nuovi leaders giovanili contro il governo. Il bilancio del 2014 non è stato pubblicato, per aggirare le difficoltà causate dalle rivelazioni dell'agenzia Associated Press sul lavoro dell'USAID contro Cuba. Inoltre i programmi degli USA per la sovversione in Venezuela comprendono la NED, che nel 2014 ha destinato 2 milioni e 300 mila dollari ad organizzazioni antibolivariane, e Freedom House, denunciata per i suoi legami con la CIA, con la sua politica di consulenza e finanziamento della opposizione venezuelana, delle strategie di guerra psicologica e di campagne mediatiche come parte delle tecniche delle rivoluzio-ni colorate e del golpe morbido. Nel suo rapporto globale annuale sulla libertà di espressione, Freedom House cita il Venezuela come uno dei paesi dove non esiste né la libertà di stampa né quella di espressione e dove si violano i diritti umani; insomma l'agenda di Obama. Ma in questo paese esiste l'egemonia dei mezzi di comunicazione privati. Secondo L.B. Garcìa, nel 1988 l'impresa privata era proprietaria dell'80% delle stazioni televisive e del 97% della radiodiffusione FM, e non vi erano media comuni-tari. Attualmente in Venezuela operano 2.896 media; 2.332 sono private.Il 65,18% è ancora privato e il 30,6% è comunitario; solo un 3,22% è di servizio pubblico. In radiodiffusione funzionano 1.598 emittenti private, 654 comunitarie e solo 80 di pubblico servizio. Sulla televisione a segnale aperto 55 canali sono privati, 25 sono comunitari e 8 di pubblico servizio. Quasi tutti i media privati sono oppositori, per cui pretendere che lo Stato stia eserci-tando una egemonia comunicazionale come segnala Freedom House, è una bufala, un'operazione di guerra psicologica e di propaganda per esacerbare il panico, destabilizzare il paese, generare ingovernabilità e far scoppiare violenze destinate a rovesciare con il terrore il governo bolivariano.
La tattica Usa per distruggere il Venezuela
Nel caso venezuelano, l'intervento Usa si rifà al Comitato dei 40,
(H. Kissinger 1970) per progettare una strategia per eliminare la via pacifica al socialismo di Salvador Allende in Cile. Il piano della CIA (R. Nixon) comprendeva: 1) caos economico; 2) azioni para-militari; 3) offensiva di propaganda; 4) finanziamenti a settori della destra; 5) infiltrazione e divisione all'interno della sinistra cilena.
Basandosi su questa strategia nel 2004 Washington aveva inviato a Caracas l'ambasciatore William Brownfield. Incaricato dell'OIT, la missione era rovesciare H. Chàvez: 1) rafforzare le istituzioni antidemocratiche; 2) infiltrarsi nella base politica di Chàvez; 3) dividere il chavismo; 4) proteggere gli affari vitali degli Stati Uniti; 5) isolare Chàvez internazionalmente. Un elemento del piano di Brownfield (2004) è il finanziamento di ONG, fondazioni, associa-zioni e partiti di opposizione venezuelani, con il programma difen-dere e rafforzare pratiche democratiche, le istituzioni e i valori che promuovono i diritti umani e la partecipazione della società civile. Il bilancio attuale degli Stati Uniti (ottobre 2014-ottobre 2015) comprende 5 milioni di dollari e lo stanziamento previsto per il prossimo anno aumenta la cifra di altri 500 mila dollari. Inoltre Washington registra le ONG venezuelane come società negli Usa, semplificando la fornitura di fondi. Tra le organizzazioni che ricevono i fondi degli USA figurano Nuova Coscienza Nazionale; Fondazione Futuro Presente; Humano e Libre, di Gustavo Tovar Arroyo, che organizzò la Fiesta Mexicana per addestrare nei metodi di destabilizzazione i dirigenti studenteschi dell'estrema destra venezuelana; Spazio Civile; Operazione Libertà; Donna e Cittadinanza; Finestra per la Libertà, Aggiungiti e Consorzio Sviluppo e Giustizia, legate alla golpista Marìa Corina Machado.
La USAID, nel 2011 destinò 9 milioni di dollari dei 20 stanziati quell'anno per la destabilizzazione dei paesi dell'ALBA, nel 2013 stanziò 5 milioni e 786 mila dollari per programmi sovversivi in Venezuela, per l'addestramento di nuovi leaders giovanili contro il governo. Il bilancio del 2014 non è stato pubblicato, per aggirare le difficoltà causate dalle rivelazioni dell'agenzia Associated Press sul lavoro dell'USAID contro Cuba. Inoltre i programmi degli USA per la sovversione in Venezuela comprendono la NED, che nel 2014 ha destinato 2 milioni e 300 mila dollari ad organizzazioni antibolivariane, e Freedom House, denunciata per i suoi legami con la CIA, con la sua politica di consulenza e finanziamento della opposizione venezuelana, delle strategie di guerra psicologica e di campagne mediatiche come parte delle tecniche delle rivoluzio-ni colorate e del golpe morbido. Nel suo rapporto globale annuale sulla libertà di espressione, Freedom House cita il Venezuela come uno dei paesi dove non esiste né la libertà di stampa né quella di espressione e dove si violano i diritti umani; insomma l'agenda di Obama. Ma in questo paese esiste l'egemonia dei mezzi di comunicazione privati. Secondo L.B. Garcìa, nel 1988 l'impresa privata era proprietaria dell'80% delle stazioni televisive e del 97% della radiodiffusione FM, e non vi erano media comuni-tari. Attualmente in Venezuela operano 2.896 media; 2.332 sono private.Il 65,18% è ancora privato e il 30,6% è comunitario; solo un 3,22% è di servizio pubblico. In radiodiffusione funzionano 1.598 emittenti private, 654 comunitarie e solo 80 di pubblico servizio. Sulla televisione a segnale aperto 55 canali sono privati, 25 sono comunitari e 8 di pubblico servizio. Quasi tutti i media privati sono oppositori, per cui pretendere che lo Stato stia eserci-tando una egemonia comunicazionale come segnala Freedom House, è una bufala, un'operazione di guerra psicologica e di propaganda per esacerbare il panico, destabilizzare il paese, generare ingovernabilità e far scoppiare violenze destinate a rovesciare con il terrore il governo bolivariano.
