http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/18/tunisi-gruppo-turisti-presi-in-ostaggio-nel-museo-bardo-evacuato-parlamento/1516031/
Tutto è cominciato in tarda mattinata, quando tre miliziani “pesantemente armati” e in uniforme militare hanno aperto il fuoco nei pressi del Parlamento, che è stato evacuato, e poi si sono rifugiati nel museo, che sorge nelle vicinanze, prendendo in ostaggio tra i 20 e i 30 turisti stranieri, tra i quali alcuni bambini. Dopo l’attacco e l’evacuazione degli ostaggi all’interno dell’edificio, è scattato il blitz della polizia nel quale sono rimasti uccisi i terroristi.
Di questo secondo gruppo, rimasto poi coinvolto nell’attacco terroristico, farebbero parte sette persone. Il presidente del consiglio Matteo Renzi condanna con fermezza gli atti criminali ed esprime vicinanza al governo ed alle autorità tunisine di fronte ad un attacco tanto sanguinoso ed alla minaccia terroristica in Africa e nel mondo. Il sindaco di Torino Piero Fassino, inoltre, ha diramato una nota in cui dichiara che la comunità torinese sta vivendo il dramma con “grande angoscia”.
Il programma della giornata prevedeva la visita del centro storico, lo shopping nel suk e, appunto, una tappa nel museo del Bardo. I connazionali rimasti uccisi sarebbero due anche secondo quanto riferisce Carolina Bottari, 54 anni, turista torinese rimasta coinvolta nei fatti. Con lei al museo c’erano anche Antonella Fesino, Antonietta Santoro e Anna Bagnale. Poco dopo l’aggressione, l’unità di crisi della Farnesina parlava di “due italiani feriti, altri 100 al sicuro”.
Évacuation en directe du Musée du Bardo #AttaqueBardo pic.twitter.com/wr6hEQt6Q5
— Selim (@Selim_) 18 Marzo 2015
Nel momento in cui è avvenuto l’attacco, ha detto a LaPresse un deputato tunisino, che si trovava in Parlamento, era in corso una riunione della Commissione Sicurezza ed esercito che lavora per redigere una legge antiterrorismo ed erano presenti alcuni generali dell’esercito.
Just now outside Bardo Museum #AttaqueBardo #Tunisie pic.twitter.com/4aKTGrJvdk
— Chagraaa (@RealChagra) 18 Marzo 2015
La ricostruzione – I tre terroristi hanno tentato di entrare nel palazzo dell’Assemblea nazionale, ma la guardia di Sicurezza della Camera
si è accorta che i tre uomini in uniforme non avevano armi regolari
hanno chiesto di deporle. Da lì la sparatoria che ha indotto i
miliziani a rifugiarsi nel vicino museo del Bardo, e a sequestrare un gruppo di turisti che si trovavano nelle sale. In quel momento, secondo l’emittente privata locale Radio Mosaïque FM, nell’edificio erano presenti circa 200 turisti. Una persona è rimasta ferita nel corso dell’attacco al Parlamento, ha spiegato il portavoce del ministero degli Interni Mohamed Ali Laroui, ed è stata trasportata in ospedale.
Il governo - Le elezioni parlamentari del 26 ottobre e poi quelle presidenziali del 23 novembre hanno portato cambiamenti profondi nel quadro politico della Tunisia. Chiusa la parentesi al potere del partito islamico Ennahda che aveva trionfato nelle prime elezioni tenute dopo la Rivoluzione dei Gelsomini, le urne hanno decretato la vittoria del partito laico Nidaa Tounes che non ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento (85 su 217) ed è stato obbligato a formare una coalizione di governo. Dopo lunghe trattative, il nuovo esecutivo con alla guida il premier Habib Essid ha visto la luce il 5 febbraio. Il via libera del Parlamento al governo ha segnato la fine del processo di transizione lungo quattro anni e iniziato con la rivolta che mise fine al regime di Zine El Abidine Ben Ali.
Il sostegno dell’Unione Europea – “L’Unione europea e la Tunisia non si lasceranno intimidire dal terrorismo, in patria o all’estero – ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk - Siamo pronti a sostenere il governo tunisino nella sua azione contro l’estremismo violento e lodiamo la sua azione rapida per liberare gli ostaggi coinvolti”. Tusk ha ribadito che “l’Unione europea sta con la Tunisia nel suo impegno per la pace e la democrazia. Non saremo scoraggiati di fronte a una tale brutalità. Sono scioccato – sottolinea – per l’attacco terroristico di oggi al Museo del Bardo di Tunisi. I miei pensieri sono con le famiglie di coloro i cui cari sono stati uccisi, tra cui diversi cittadini dell’Unione europea, e con il popolo tunisino”.