Cervantes

Hoy es el día más hermoso de nuestra vida, querido Sancho; los obstáculos más grandes, nuestras propias indecisiones; nuestro enemigo más fuerte, el miedo al poderoso y a nosotros mismos; la cosa más fácil, equivocarnos; la más destructiva, la mentira y el egoísmo; la peor derrota, el desaliento; los defectos más peligrosos, la soberbia y el rencor; las sensaciones más gratas, la buena conciencia, el esfuerzo para ser mejores sin ser perfectos, y sobretodo, la disposición para hacer el bien y combatir la injusticia dondequiera que esté.

MIGUEL DE CERVANTES
Don Quijote de la Mancha.
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18 de marzo de 2015

Tunisia, attacco a museo: ‘Oltre 20 morti’. Premier Essid: “Ci sono anche italiani”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/18/tunisi-gruppo-turisti-presi-in-ostaggio-nel-museo-bardo-evacuato-parlamento/1516031/

Tunisia, attacco a museo: ‘Oltre 20 morti’. Premier Essid: “Ci sono anche italiani”
Mondo
Cinquanta i feriti secondo la tv di Stato. Tre miliziani "pesantemente armati" hanno tentato di entrare in Parlamento poi si sono diretti al Bardo. Circa 80 torinesi erano in crociera con la Costa Fascinosa e alcuni di loro si trovavano al museo. Il primo ministro tunisino: "Il terrorismo verrà estirpato". E aggiunge: "Il Paese è in pericolo". Secondo Al Jazeera gli italiani che hanno perso la vita sono due
Attacco jihadista al Museo del Bardo a Tunisi, dove 19 persone, di cui 17 straniere, sono rimaste uccise e 22 ferite. Tra loro, spiega il premier tunisino, Habib Essid, “ci sono anche vittime italiane”, che sono due secondo Al Jazeera. Otto concittadini per il sito del quotidiano Al Tunisia sarebbero rimasti feriti, mentre due sono quelli confermati dall’unità di crisi della Farnesina. “Questa sarà una guerra lunga – ha detto Essid, che ha confermato il numero di vittime, spiegando che i turisti coinvolti provengono da Italia, Germania, Polonia e Spagna -: dobbiamo mobilitarci a ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nella difesa del nostro paese che è in pericolo. Il terrorismo verrà estirpato”. La tv di Stato parla però di 22 morti e 50 feriti. Fonti locali – non confermate – parlano di sette vittime italiane, mentre il quotidiano online Realites riporta che Mosaïque FM avrebbe parlato di nove morti di nazionalità italiana.
Tutto è cominciato in tarda mattinata, quando tre miliziani “pesantemente armati” e in uniforme militare hanno aperto il fuoco nei pressi del Parlamento, che è stato evacuato, e poi si sono rifugiati nel museo, che sorge nelle vicinanze, prendendo in ostaggio tra i 20 e i 30 turisti stranieri, tra i quali alcuni bambini. Dopo l’attacco e l’evacuazione degli ostaggi all’interno dell’edificio, è scattato il blitz della polizia nel quale sono rimasti uccisi i terroristi
Gli italiani coinvolti – Circa 80 torinesi - tra cui 34 del “Circolo Ricreativo Aziendale per i Lavoratori” di palazzo Civico14 dipendenti comunali, 14 loro parenti e sei pensionati dell’ex Città di Torino – erano in crociera con la Costa Fascinosa, partita da Savona il 15 di marzo e che si sarebbe dovuta concludere il 22. Questa mattina la nave è attraccata a Tunisi ed è stata organizzata una visita al Museo del Bardo e la comitiva si è divisa in due gruppi, uno dei quali sarebbe andato in giro per la città e l’altro in visita al museo.
Di questo secondo gruppo, rimasto poi coinvolto nell’attacco terroristico, farebbero parte sette persone. Il presidente del consiglio Matteo Renzi condanna con fermezza gli atti criminali ed esprime vicinanza al governo ed alle autorità tunisine di fronte ad un attacco tanto sanguinoso ed alla minaccia terroristica in Africa e nel mondo. Il sindaco di Torino Piero Fassino, inoltre, ha diramato una nota in cui dichiara che la comunità torinese sta vivendo il dramma con “grande angoscia”.
Il programma della giornata prevedeva la visita del centro storico, lo shopping nel suk e, appunto, una tappa nel museo del Bardo. I connazionali rimasti uccisi sarebbero due anche secondo quanto riferisce Carolina Bottari, 54 anni, turista torinese rimasta coinvolta nei fatti. Con lei al museo c’erano anche Antonella Fesino, Antonietta Santoro e Anna Bagnale. Poco dopo l’aggressione, l’unità di crisi della Farnesina parlava di “due italiani feriti, altri 100 al sicuro”.
Nel momento in cui è avvenuto l’attacco, ha detto a LaPresse un deputato tunisino, che si trovava in Parlamento, era in corso una riunione della Commissione Sicurezza ed esercito che lavora per redigere una legge antiterrorismo ed erano presenti alcuni generali dell’esercito.
La ricostruzione – I  tre terroristi hanno tentato di entrare nel palazzo dell’Assemblea nazionale, ma la guardia di Sicurezza della Camera si è accorta che i tre uomini in uniforme non avevano armi regolari hanno chiesto di deporle. Da lì la sparatoria che ha indotto i miliziani a rifugiarsi nel vicino museo del Bardo, e a sequestrare un gruppo di turisti che si trovavano nelle sale. In quel momento, secondo l’emittente privata locale Radio Mosaïque FM, nell’edificio erano presenti circa 200 turisti.  Una persona è rimasta ferita nel corso dell’attacco al Parlamento, ha spiegato il portavoce del ministero degli Interni Mohamed Ali Laroui, ed è stata trasportata in ospedale.
Solo martedì il governo tunisino rassicurava: “La Tunisia è un Paese sicuro che può essere visitato tranquillamente”. Era il messaggio che la ministra del Turismo tunisino, Selma Ellouni Rekik, lanciava ai visitatori stranieri, smentendo notizie allarmistiche e falsi video circolati sul web circa presunti rischi legati al terrorismo islamico: “Certamente la situazione in Libia non ci aiuta, come avviene sempre quando ci sono problemi in paesi vicini, ma le nostre frontiere sono assolutamente impermeabili a qualunque tentativo di infiltrazione. Non c’è nessun problema di sicurezza in Tunisia, è tutto sotto controllo”. Alle 18 il presidente tunisino, Béji Caïd Essebsi terrà un discorso alla nazione.
Il governo -  Le elezioni parlamentari del 26 ottobre e poi quelle presidenziali del 23 novembre hanno portato cambiamenti profondi nel quadro politico della Tunisia. Chiusa la parentesi al potere del partito islamico Ennahda che aveva trionfato nelle prime elezioni tenute dopo la Rivoluzione dei Gelsomini, le urne hanno decretato la vittoria del partito laico Nidaa Tounes che non ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento (85 su 217) ed è stato obbligato a formare una coalizione di governo. Dopo lunghe trattative, il nuovo esecutivo con alla guida il premier Habib Essid ha visto la luce il 5 febbraio. Il via libera del Parlamento al governo ha segnato la fine del processo di transizione lungo quattro anni e iniziato con la rivolta che mise fine al regime di Zine El Abidine Ben Ali.
Il sostegno dell’Unione Europea – “L’Unione europea e la Tunisia non si lasceranno intimidire dal terrorismo, in patria o all’estero – ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk - Siamo pronti a sostenere il governo tunisino nella sua azione contro l’estremismo violento e lodiamo la sua azione rapida per liberare gli ostaggi coinvolti”. Tusk ha ribadito che “l’Unione europea sta con la Tunisia nel suo impegno per la pace e la democrazia. Non saremo scoraggiati di fronte a una tale brutalità. Sono scioccato – sottolinea – per l’attacco terroristico di oggi al Museo del Bardo di Tunisi. I miei pensieri sono con le famiglie di coloro i cui cari sono stati uccisi, tra cui diversi cittadini dell’Unione europea, e con il popolo tunisino”.

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